i Castelli
I Castelli
A causa della sua posizione geografica, facilmente raggiungibile, la Sardegna è sempre stata suscettibile ad invasioni provenienti dal mare circostante. Fin dal periodo nuragico, infatti, la popolazione sente la necessità di essere protetta e di proteggere i propri territori e beni per mezzo di fortificazioni e torri, tanto che in ogni periodo storico si costruiscono nuovi castelli. Sia la dominazione pisana che quella genovese o quella catalana hanno lasciato traccia delle loro fortificazioni, oggi si contano oltre settemila torri e fortezze in tutta l' isola. Al fine di contrastare queste incursioni, la popolazione sarda portò avanti un'opera di fortificazione, a controllo e difesa del territorio sia lungo le coste sarde che nelle zone interne dell'isola. La costruzione dei primi castelli in Sardegna è collocabile tra il VI sec. e il VII secolo, durante la dominazione bizantina e nel momento in cui le continue incursioni degli Arabi costrinsero i sardi ad organizzzare la proprio autonomia, ma la realizzazione di questi edifici avvenne anche nei secoli successivi, nel periodo giudicale, tra il XI sec. e il XII sec., fino a dopo la caduta dei giudicati, nella seconda parte del XIII sec., durante la dominazione genovese e pisana.
Di Giovanna Porcu - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Wikimedia (Castello di San Michele - Cagliari)
17/05/2014
I Castelli non residenziali
Percorrendo le strade della Sardegna, soprattutto nei passi più importanti e dove, nella storia e fino ai giorni nostri, avvenivano gli spostamenti più significativi di uomini e merci, capita di vedere i ruderi di antichi manieri inerpicati in cima a ripide colline. Si tratta per lo più di castelli che ospitavano una decina di armigeri con il loro castellano, in perenne vigilanza sulle produzioni e sul lavoro dei territori da loro controllati e sempre pronti a mobilitare gli uomini per la difesa del territorio. L' edificazione dei castelli in Sardegna non è prescindibile dalla variegata realtà politica e dalle entità isituzionali che animarono i cinque secoli più densi di avvenimenti della storia sarda. La costruzione di questi imponenti strutture infatti è strettamente legata a chi, a loro tempo, commissionò l' erezione del castello, utilizzandoli per mettere in pratica la loro politica territoriale. Per questo motivo i castelli dovevano ospitare solo piccole guarnigioni di soldati per la vigilanza dei confini statuali e per il coordinamento dell' organizzazione militare giudicale. Non erano, in genere, castelli residenziali, dove la corte o qualche alto dignitario aveva la residenza, ma rocche inacessibili con la sola funzione di controllare i confini e le vie di comunicazione più importanti e, soprattutto, di rappresentare il potere centrale anche in periferia, vigilando sul territorio circostante.
Di Gianni Careddu - Opera propria, CC BY-SA 4.0
Wikimedia (Castello di Monreale - Sardara)
18/02/2016
Classificazione dei castelli
L'analisi accurata degli studi effettuati sulla base delle qualità storico-tipologiche e funzionali dei castelli ha portato alla loro classificazione in quattro categorie. Nella fattispecie sono state inserite nella prima categoria le costruzione che possono essere classificate come autoctone, nella seconda le fortezze alle quali è possibile attribuire la qualifica di "castelli coloniali", nella terza i castelli definiti aragonesi e infine nella quarta quegli edifici medievali fortificati che presentano caratteri comuni alla diverse categorie individuate, i cosidetti castelli "ibridi". Ad oggi tra tutti i castelli costruiti in Sardegna nel Medioevo solamente uno, il Castello di Sanluri nel Medio Campidano, risulta intatto e ancora abitabile. Oltre a quello di Sanluri, i castelli di maggiore rilevanza nel territotio sardo sono il "Castello di San Michele" a Cagliari, il "Castello di Acquafredda" e il "Castello di Serravalle" nell'oristanese ed il "Castello di Pedes" ad Olbia.
Di trolvag, CC BY-SA 3.0
Wikimedia (Castello di Burgos)
24/07/2011