Il Castello di Pedres

Il "Castello di Pedres", noto anche come Castel Pedreso o Castello di Pedes, si insedia su un suggestivo colle granitico, a pochi chilometri dalla città di Olbia, che domina la conca olbiese. Dalla cima del colle sul quale è ubicato il maniero, infatti è possibile scorgere l'intero settore meridionale della conca di Olbia ed a questo proposito è facile comprendere la forte importanza strategica del castello. L’analisi delle architetture e delle tecniche costruttive portano a datare il complesso al XII secolo, attribuendone la committenza ai Visconti, potente famiglia di Pisa. Si ipotizza che il nome del fortilizio sia derivato dalla presenza della vicina Villa Petresa, o Petrosa, il piccolo nucleo demico medievale estintosi nel XIV-XV secolo. I cenni storici, in merito all' origine del complesso di Pedres, risalgono alla dominazione Pisano-Aragonese e più precisamente al momento scandito dall'ascesa della famiglia Visconti, che resse il Giudicato di Gallura fino al XIII secolo. L'edificio, risalente al medioevo, fu edificato in pietra fra il 1296 ed il 1388, durante il periodo visconteo del Giudicato Gallurese e successivamente utilizzato dai Pisani per far fronte all'attacco da parte degli Aragonesi. Originariamente la struttura del castello era costituita da quattro torri e composto da due piazzali, uno superiore e uno inferiore, cintati da una cortina muraria poligonale, caratterizzata da murature merlate e fornita di camminamenti di ronda raggiungibili attraverso scale costruite con grandi massi di granito, che integra la rocca strategica naturale. Dei due piazzali quello superiore, che occupa la vetta, è formato dalla torre principale, cioè il mastio, che in origine raggiungeva i 15 metri d'altezza circa. Il mastio, conservato per un'altezza di oltre 10 metri e caratterizzato da un ingresso sopraelevato di m 3,75 dal piano roccioso di fondazione, è considerato sicuramente la parte più straordinaria del complesso. Originariamente il mastio era suddiviso in quattro piani lignei con in cima un terrazzo pavimentato in cocciopesto che consentiva la sorveglianza dei territori dell'entroterra ma soprattutto il controllo sul Golfo di Olbia. Per una maggiore difesa del castello, l'ingresso alla torre era situato al secondo piano, a circa sei metri d'altezza, ed avveniva tramite delle scale di legno mobili. Al di sotto del piano più basso vi è una cisterna che accumulava l' acqua piovana raccolta nel terrazzo superiore. A pochi metri ad ovest del mastio si osserva l'angolo formato dai due alzati residui di un'altra cisterna. Un terzo edificio rettangolare si affianca al mastio, ed anche questo presenta un' ampia cisterna sottopavimentale la cui volta è crollata. Nel lato meridionale della cortina è presente un ulteriore vasto ambiente rettangolare che presumibilmente svolgeva la funzione di alloggiamento per i soldati e/o magazzino. Per molte sue caratteristiche il complesso si avvicina ad altri esempi pisano-lucchesi del periodo, lasciando supporre progettisti e maestranze importate dalla Toscana durante il dominio della famiglia Visconti nel regno giudicale di Gallura. Sono ancora visibili, nel piazzale superiore, due stanze diroccate, di cui una con volta a crociera, una cisterna per la raccolta della acque piovane ed il mastio. In relazione alle vicende storiche del castello sono scarse anche le notizie nei periodi successivi. Nel 1339 l'edificio venne affidato ai frati dell'ordine ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme. A partire dalla seconda metà del XIV secolo il maniero divenne prima di proprietà degli Aragonesi e quindi del Giudicato di Arborea. Con la cessazione delle ostilità nell'isola il Castello di Pedres perse di importanza e venne poi abbandonato all'inizio del XV secolo. Molti dei danni sono riconducibili all'incuria e all'abbandono patito nei decenni più recenti, ma molti danni sono attribuibili ai bombardamenti della II guerra mondiale. Alcuni rifacimenti occorsi alla struttura del castello, in particolar modo alle finestre della torre, fanno pensare ad un suo utilizzo gentilizio e indicano come, nel corso dei secoli, sia stata riutilizzata anche in tempi di non belligeranza. Durante la seconda guerra mondiale il sito fu utilizzato per la difesa contraerea. Negli anni dopo il conflitto fu adibito anche a struttura funzionale alla gestione del vicino Aeroporto Vena Fiorita.
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Di Gianni Careddu - Opera propria, CC BY-SA 4.0
14/10/2016