Canti Popolari
Il canto a tenore
Il Canto a tenore è tipico delle zone interne della Barbagia ed è ritenuto un'espressione artistica peculiare e unica al mondo. La prima testimonianza potrebbe risalire ad un bronzetto del VII secolo a.C. dove è raffigurato un cantore nella tipica posa dei tenores. Questo tipo di canto nel 2005 è stato riconosciuto dall'Unesco come Patrimonio orale e immateriale dell'Umanità]. Il cantu a chiterra (canto sardo accompagnato dalla chitarra) è un canto nato in Logudoro e diffusosi successivamente anche in Gallura e Planargia. Questo canto ha avuto una gran diffusione a partire dal XX secolo grazie alle numerose feste paesane durante le quali si svolgono delle vere e proprie competizioni tra cantadores, accompagnati da un chitarrista e spesso anche da un fisarmonicista, ed ha avuto popolarità a livello internazionale grazie all'attività di Maria Carta. In ambito colto, la Sardegna ha dato i natali a diversi compositori tra i quali si ricordano Luigi Canepa, Gavino Gabriel, Lao Silesu ed Ennio Porrino.
La musica tradizionale
La musica tradizionale sarda, sia cantata che strumentale, è molto antica. In un vaso risalente alla cultura di Ozieri, circa 3.000 anni a.C., sono raffigurate scene di danza.[129] La caratteristica danza sarda chiamata su ballu tundu viene accompagnata dal suono delle launeddas, un antico strumento che viene fatta risalire ad un'epoca antecedente all'VIII secolo a.C.. Su questo strumento sono stati eseguiti diversi studi fra la fine degli anni 1950 ed i primo anni 1960 dal musicologo Andreas F. Weis Bentzon. Le launeddas sono tradizionalmente diffuse soprattutto nel Sarrabus, nel Campidano, nel Sinis e in Ogliastra.
Il quartetto
Il quartetto che compone Su Tenore è formato da su bassu (il basso), sa contra – o sa gontra – (il baritono), sa mesu boche – o sa mesa 'oche o sa mesu voqe – (il contralto) e sa boche – o sa 'oche o sa voqe – (la voce solista). Quest'ultima, cantando la poesia, deve scandire il ritmo e la tonalità che il coro vero e proprio deve seguire armoniosamente. Su bassu è la prima voce gutturale del gruppo: viene ottenuta mettendo in vibrazione le false corde vocali, intonandole un'ottava sotto alla nota prodotta dalle corde vocali "vere"(cio' avviene anche nel kargyraa e nel canto dei monaci tibetani). Sa contra è la seconda voce gutturale del gruppo: il suo suono è potente e metallico, e si congiunge a su bassu su un intervallo di quinta, formando il classico "accordo gutturale", peculiarità che differenzia Su Tenore dalle altre forme di espressione polifonica. Sa mesu boche infine funge da "fattore dolcificante" nei confronti del ruvido suono emesso dal duetto bassu-contra; la sua vivace melodia ha il compito di completare la polifonia del terzetto, rendendola più viva e soprattutto più varia.