Allevamento
La pecora sarda
La Pecora Sarda presenta caratteri morfologici piuttosto variabili a causa dell'intenso miglioramento genetico a cui è stata sottoposta da decenni, ma in sostanza si caratterizza per la mole ridotta (peso vivo medio di 59 kg negli arieti, 42 kg nelle pecore), il vello aperto con stinchi e testa nuda, assenza di corna in entrambi i sessi (talvolta rudimentali nei maschi), coda lunga ed esile, costituzione asciutta e spigolosa. Il suo carattere più importante è tuttavia la notevole rusticità. Frutto di millenni di selezione, questa razza è stata per lungo tempo erroneamente considerata a triplice attitudine (da latte, da carne e da lana), ma in realtà si è rivelata una delle migliori razze ad attitudine lattifera adattate a condizioni ambientali quasi proibitive: la pecora Sarda, infatti, ha un ciclo riproduttivo e una curva di lattazione sincronizzati con i cicli fenologici dei pascoli della Sardegna; la stessa curva di lattazione mostra un picco anomalo tardivo, in corrispondenza della primavera, epoca in cui la disponibilità alimentare è ottimale, ed entra in asciutta all'inizio dell'estate. Allevata in regime intensivo con tipi genetici selezionati, è in grado di dare produzioni di latte paragonabili a quelle delle razze lattifere propriamente dette. I pregi di rusticità di questa razza sono tali che attualmente l'allevamento della Sarda si è esteso in varie regioni d'Italia e nel Nordafrica.
Di Marcello Mundula - https://it.wikipedia.org/wiki/File:Pecore_agnelli_razza-sarda.jpg, CC BY-SA 3.0
Wikipedia (Pecore agnelli razza-sarda)
26/01/2008
Caratteristiche
La superficie della Sardegna è sfruttata per il 60 % per l'allevamento, il 20 % per l'agricoltura e il resto è occupato da boschi chiusi, aree urbane e aree non sfruttabili. La Sicilia ha percentuali praticamente invertite. In Sardegna vivono quasi 4 milioni di ovini, praticamente la metà dell'intero patrimonio nazionale e che fa dell'isola una delle aree del mondo con la più alta densità ovina insieme ad alcune zone dell'Inghilterra e del Galles. I suoli della Sardegna sono in gran parte a scarsa potenza, poco profondi e quindi poco produttivi per l'agricoltura. La Sardegna si è specializzata da millenni nell'allevamento ovino e, in minor misura, caprino e bovino, tradizionalmente meno produttivo in rapporto al territorio utilizzato, dell'agricoltura. È probabilmente nell'allevamento e nella proprietà del bestiame la base economica della precoce e monumentale civiltà proto-storica e preistorica sarda dal neolitico all'età del ferro.
Regione Autonoma della Sardegna - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Sardegna DigitalLibrery (Capra Sarda)
Sconosciuta
La pesca
La pesca è molto sviluppata a Cagliari, ad Alghero e nelle coste del Sulcisoltre ad avere rilevanza anche in Gallura e soprattutto nell'Oristanesedove i pescatori lavorano nei vasti stagni e nelle peschiere, dove si pescano in grandi quantità anguille e muggini. Ottima è la produzione di mitili, specialmente a Olbia Nelle zone di Alghero, Bosa e Santa Teresa è molto attiva la pesca alle aragoste insieme alla raccolta del corallo Di antica tradizione e mai abbandonata è la pesca del tonno e già nel XVI secolo esistevano diverse tonnare[41]; di queste quelle più antiche sono la tonnara delle Saline di Stintino, quella di Flumentorgiu di Arbus, quella di Porto Paglia a Gonnesa ed infine quella di Calavinagra a Carloforte, nella zona in cui sono concentrate le uniche tonnare in attività in Italia. Gran parte dei tonni vengono esportati direttamente in Giappone dove sono consumati qualche giorno dopo la pesca. Queste attività costituiscono un pezzo di storia e di tradizione dei pescatori sardi e certi riti, insieme a particolari tecniche di pesca, sono rimasti immutati nel tempo[43], così come la lavorazione stessa delle bottarghe e delle frattaglie.
Di Gianni Careddu - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Wikipedia (Terralba - Peschiera di Marceddì)
29/10/2013