Editoria
Origine del giornale
L'origine dei giornali e dei quotidiani è da ricercarsi in tempi antichissimi. Pochi immaginano infatti che il primo esempio di quotidiano, inteso come pubblicazione giornaliera, in cui venivano descritti gli avvenimenti politici e di attualità, risale al 59 a.C quando Giulio Cesare isitituì gli "Acta Diurna Populi Romani", una sorta di gazzetta ufficiale che veniva affissa nei luoghi pubblici. Il primo giornale, inteso nella sua forma moderna, nasce nel 1609 in Germania. Inizialmente, a causa dell'analfabetismo, i giornali venivano letti principalmente dalle classi benestanti ed erano costituiti da notizie di cronaca, economia, politica interna ed estera. Tra l'800 e il 900, grazie all'aumento dell'alfabetizzazione e all'industrializzazione, ci fu un progressivo aumento della diffusione dei giornali e quotidiani, ma fu nel corso del '900 che il giornale si diffuse a livello globale. Se il termine giornalismo è relativamente moderno, la sua storia è molto antica e si intreccia con quella della stampa e del suo fondatore Johann Gutenberg. Le origini del giornalismo moderno posso esser fatte risalire al XVI secolo quando Gutenberg perfezionò la tecnica di riproduzione dei testi rendendo possibile l'abbassamento dei prezzi del libro, oggetto fino a quel momento riservato ad ambienti molto ristretti. È in questi anni infatti che cominciano a diffondersi i "notiziari" delle compagnie di navigazione, con informazioni di tipo economico, commerciale e politico. Le prime pubblicazioni di stampo giornalistico nascono agli inizi del XVII secolo e si tratta per lo più di prodotti di piccolo formato a periodicità solitamente settimanale, che contenevano anche illustrazioni di battaglie, o ritratti di sovrani e uomini politici. Il primo quotidiano nasce a Lipsia nel 1660 con il titolo "Notizia fresche sugli affari della guerra e del mondo" che continuerà ad essere stampato fino al 1921. Caratteristica di questi nuovi giornali è il formato maggiore, chiamato"a foglio", a cui corrisponde una nuova impaginazione. I quotidiani trovano maggiore sviluppo nel corso del '700 in corrispondenza della rivoluzione industriale e della rivoluzione francese, e la nazione in cui si registra la loro maggiore diffusione e crescita di importanza è l'Inghilterra, in cui nascono i primi giornali della sera, pubblicazioni trisettimanali dedicate alle zone lontane dalla capitale londinese, e le prime forme di giornalismo leggero.
Pubblico dominio
Wikipedia (Gutenberg)
2004
Il primo perodico
Il primo periodico italiano di cui si ha notizie nasce a Firenze nel 1636. Caratteristiche delle pubblicazioni italiane era l'assenza di una titolazione e la struttura costituita dalla raccolta di semplici notizie. In Italia la maggior parte dei giornali tuttora in circolazione è nata durante il Risorgimento e nei primi anni dell'Unità. Già nel '600 le prime gazzette, facendo seguito ai fogli affissi generalmente alle porte delle chiese, riportano notizie locale e informazioni sulle corti estere, ma è nel '700 che nascono i primi giornali. Si tratta essenzialmente di traduzioni di giornali stranieri, di contenuto solitamente letterario riservati ad un pubblico ristretto di pochi eruditi. Nel periodo che va dalla Rivoluzione francese alla Restaurazione il giornale compie notevoli progressi in relazione ai temi trattati che vengono ampliati e iniziano a spaziare in campo politico. Ma l'Italia unitaria è un paese fondato sull'agricoltura in cui la bassa scolarizzazione, l'alto tasso di analfabetismo e il basso tenore di vita sono fra le principali cause della povertà del mercato di lettura dei quotidiani e la stampa si conferma come strumento di una comunicazione di un'elite ristretta. La struttura dei giornali era formata da quattro pagine, costituite da due o tre colonne, di cui la prima era dedicata all'editoriale, la seconda e la terza alle informazioni di carattere locale e l'ultima alle notizie estere. I primi anni del '900 vedono l'affermarmarsi di un genere giornalistico del tutto nuovo, cioè la stampa di partito, che riprende in forma diversa la tradizione risorgimentale del giornalismo politico ed educativo. Un' altra importante novità dei primi anni del secolo è la stampa sportiva. Negli anni trenta, a seguito dell'imposizione di numerose limitazioni in relazione ai temi trattati, come nel caso della cronaca nera che viene rimpiazzata da una monotona cronaca cittadina con le sue notizie, assumono spazio e importanza le sezioni non politiche del giornale come le rubriche di intrattenimento, di evasione (moda, varietà, cinema) e lo sport. Solo nella seconda metà del XX secolo, a seguito di numerosi tentativi, il giornalismo, e con esso l'editoria, potranno godere della libertà di stampa ritenuta un ottimo presupposto per una società civile migliore.
Di sconosciuto
Wikipedia (Il Risorgimento 21 dicembre 1847)
21/12/1847
L'Unione Sarda
Tra i più importanti giornali della Sardegna possiamo sicuramente annoverare L'Unione Sarda, La Nuova Sardegna e Il Sardegna. Fondato nel 1889 L'Unione Sarda è il più antico e diffuso quotidiano della Sardegna ed è stato anche il primo quotidiano europeo a dotarsi, sin dal 1994, di un sito internet. L'Unione Sarda nasce canonicamente il 13 ottobre 1889 per iniziativa di intellettuali e politici cagliaritani, tra i quali Francesco Cocco Ortu, come Giornale settimanale politico, amministrativo e letterario. Esistono però almeno tre primi numeri, uno del 6 Ottobre 1889 uscito come saggio, un altro del 13 Ottobre 1889 pubblicato come primo numero settimanale e il terzo del 17 dicembre 1889 stampato come primo numero quotidiano. Molti ricercatori ritengono a questo proposito che la data del 13 ottobre fosse prefissata da molto tempo, e che sia stata anticipata di una settimana a causa di un violento nubifragio che il giorno prima aveva devastato il Campidano, mentre per alcuni studiosi il giornale sarebbe nato in realtà solo come uno strumento per la campagna elettorale delle comunali del 1890. Inizialmente L'unione Sarda esce, la domenica, come edizione settimanale ma, dopo solo nove numeri, dal 17 Dicembre 1889 diventa quotidiano e segue una linea politica liberale. Allo scoppio della I guerra Mondiale il quotidiano presentò posizioni interventiste, e con la fine della guerra e la diffusione di idee socialiste e comuniste, orientamento antisocialista. Dopo il fascismo, durante il quale il giornale cagliaritano si dichiara Quotidiano Fascista della Sardegna, assume una politica di carattere moderato. Durante la proprietà Del Prato- Rovelli il giornale venne ritenuto avere tendenze di sinistra. Negli ultimi anni però, da quando è stato acquisito dall'imprenditore edile Sergio Zuncheddu c'è stato un forte avvicinamento al centro-destra isolano. La Nuova Sardegna è il più diffuso quotidiano del nord Sardegna ed è stata fondata il 9 agosto 1891 da un gruppo di intellettuali e politici democraticoprogressisti, tra cui Enrico Berlinguer, che volevano creare un giornale per le elezioni comunali dello stesso anno. La nascita del quotidiano sassarese si può quindi paragonare col suo maggiore concorrente regionale di sempre, L'Unione Sarda, anch'esso nato per le elezioni comunali. Il 17 marzo 1892 diventa quotidiano. Durante il regime fascista assume fortemente una linea politica antifascista, che portò a 17 sequestri del giornale fino alla sua chiusura nel 1926. Le pubblicazioni del quotidiano ripresero nel 1947, venne ceduto all'imprenditore Nino Rovelli nel 1967 e infine acquistato dal Gruppo Editoriale L'Espresso nel 1980. Il Sardegna arriva in edicola l'1 ottobre del 2004 ed è stato il terzo quotidiano sardo dopo L'Unione Sarda e La Nuova Sardegna. Il nome della testata è stato abbreviato ne Il Sardegna e comprende le due edizioni de Il Giornale di Sardegna, per il capo sotto, ed il Nord Sardegna, per il capo sopra. Adotta una politica distributiva innovativa e molto aggressiva che consiste, da una parte, nella distribuzione gratuita attraverso internet e con dispenser in bar, esercizi commerciali, grande distribuzione, università, tribunali ed ospedali, stadi e chiese, dall'altra nella vendita, a un prezzo pari alla metà di quello di un normale quotidiano, attraverso il canale tradizionale delle edicole. L'obiettivo non è quello tradizionale di intercettare i pendolari urbani, ma quello di aggredire il mercato dei tradizionali lettori di quotidiani. L'utilizzo di un doppio canale distributivo ha provocato numerose proteste da parte degli edicolanti culminate in un ricorso presentato dal sindacato e accolto, il 28 gennaio 2006, dal Tribunale di Cagliari con un'ordinanza con cui veniva vietata la distribuzione al di fuori delle edicole. Dopo la sospensione delle pubblicazioni e l'accoglimento di una richiesta avanzata dai legali del giornale, questo è tornato regolarmente in edicola il 2 febbraio 2006, ma alla fine del mese di luglio 2010 le pubblicazioni vengono sospese per la pausa estiva, senza però una data ufficiale per la ripresa, sino alla definitiva chiusura il 21 settembre 2010.
Di L'Unione Sarda - L'Unione Sarda, Pubblico Dominio
Wikipedia (Unione-sarda-6-ottobre-1889)
06/10/1889