Costumi
I colori
Dai colori vivaci e dalle forme più svariate e originali, i costumi tradizionali rappresentano un chiaro simbolo di appartenenza a specifiche identità collettive. Sono considerati uno scrigno di tradizioni etnografiche e culturali dalle caratteristiche molto peculiari, frutto di secolari stratificazioni storiche. Sebbene il modello base sia omogeneo e comune in tutta l'isola, ogni paese ha un proprio abbigliamento tradizionale, maschile e femminile, che lo differenzia dagli altri paesi.
Nel passato gli abiti si diversificavano anche all'interno delle comunità, svolgendo una precisa funzione di comunicazione in quanto rendevano immediatamente palese lo Stato anagrafico e il ruolo di ciascun membro in ambito sociale, la regione storica o il paese di appartenenza, un particolare stato civile (baghiàna/u, gathìa/u). Ancora oggi a Desulo e Atzara, in Barbagia, si possono incontrare persone anziane vestite in costume, ma fino a circa sessant'anni fa in buona parte dell'isola il costume rappresentava il vestiario quotidiano.
Di meandnaika - CC BY-SA 2.0
Wikipedia (Costume di Orgosolo)
21/10/2012
I tessuti
I materiali usati per la loro confezione sono tra i più vari: si va dall'orbace alla seta, al lino, dal bisso al cuoio. I vari componenti dell'abito femminile sono: il copricapo (mucadore), la camicia (camisa), il corpetto (palas, cossu), il giubbetto (coritu, gipone), la gonna (unnedda, sauciu), il grembiule (farda, antalena, defentale), in Ogliastra le donne di alcuni paesi hanno dei particolari ganci angancerias de prata sul copricapo. Quelli dell'abito maschile sono: il copricapo (berritta), la camicia (bentone o camisa), il giubbetto (gipone), i calzoni (cartzones o bragas), il gonnellino (ragas o bragotis), il soprabito (gabbanu, colletu), la mastruca, una sorta di giacca in pelle di agnello o di pecora priva di maniche (mastrucati latrones ovvero "briganti coperti di pelli" era l'appellativo con il quale Cicerone denigrava i Sardi ribelli al potere romano).
Antonio Baldinu
Trame di Pensieri (Su Lionzu Orgosolo)
Sa berritta
La berrìtta (termine sardo per berretto) è un copricapo confezionato in stoffa di orbace o semplice panno di colore nero che fa parte dell'abito tradizionale maschile tipico della Sardegna. Era diffuso in tutta la Sardegna fino alla fine dell'Ottocento-inizi del novecento e oggi, benché ormai s'indossi principalmente per rappresentazioni di folklore, può esserne considerato uno dei simboli essenziali. La berretta "classica" di fine Ottocento era realizzata a forma di tubo, lunga circa 150 cm, chiusa alle estremità stondate; essa viene indossata infilandone una metà dentro l'altra e ottenendo così un "sacco" lungo circa 70 cm, il cui diametro varia in relazione alla circonferenza del cranio. Tra i numerosi esemplari esaminati nessuno è risultato essere fatto di orbace o di panno di lana. La maggior parte delle berrette, quale sia il colore, sono realizzate in filato di lana lavorato meccanicamente a maglia tubolare: il "tessuto" viene poi chiuso alle estremità infeltrito in bagni di acqua calda e infine follato e/o cardato sulla superficie esterna, così trattato somiglia effettivamente a un panno di lana morbido, il che ha generato qualche confusione. Oggi in ambito folkoristico si è reinventato l'antico copricapo variandone la fattura e le misure utilizzando panno o orbace e cucendo uno o più lati, l'antica berritta infatti non aveva cuciture laterali. Ha struttura tubolare tronco-conica e può variare in lunghezza dai 50 ai 100 centimetri: viene indossato calzato sul capo con l'estremità lasciata ricadere su un fianco o dietro le spalle. Talvolta - specie in occasione di feste - viene ripiegato o arrotolato e lasciato poggiare sul capo[1]. Nel nuorese e nel Gennargentu viene confezionata con una lunghezza ancora maggiore (quasi sempre fino a 100 cm) e viene chiamata in questo caso sa berritta longa, ("la berretta lunga"). Anche nel nuorese questo copricapo viene adottato in occasione di feste danzanti, anche se in versione più corta, in quanto più comoda. L'indumento si sposa con il medesimo colore del gonnellino e dei copricalzari, mentre il corpetto può variare di colore rispetto al paese in cui il costume è adottato, le mutande sono bianche come la camicia a girocollo ricamata con sa pinta (un ricamo ad ago), pieghettata e sblusata e chiusa con due bottoni d'oro o d'argento.
Di Gianni Careddu - Opera propria, CC BY-SA 3.0
Wikipedia (Sa Berritta)
24/05/2015