Pianure Fiumi e Laghi
Le Pianure
Le zone pianeggianti sono limitate e originate da fenomeni erosivi piuttosto che dall'azione di trasporto e sedimentazione delle acque. Occupano ca. il 18% del territorio, pari a 4.451 kmq, e annoverano, tra le più estese, il Campidano, che separa i rilievi centro settentrionali dai monti dell'Iglesiente , nella zona centro-sud occidentale dell'isola, l'alta e media Valle del Tirso, che occupa la zona centrale, e la piana della Nurra nella zona nord-occidentale tra le città di Sassari, Alghero e Porto Torres. L'origine del Campidano e di tipo tettonico, formata dallo sprofondamento, cioè dall’abbassarsi, del terreno a causa dei movimenti della Terra. Il Campidano, che collega il golfo di Cagliari a quello di Oristano, è la zona più fertile della Sardegna. Notevolmente meno estese, ma sempre di natura alluvionale, altre pianure si trovano alla foce di alcuni fiumi, La Piana del Cedrino, localizzata Orosei, la Piana del Rio Posada, localizzata presso Posada, entrambe in provincia di Nuoro, e quella formata dal Flumendosa presso Muravera, in provincia di Cagliari. Altre piccole pianure, formate da fenomeni erosivi ma su suoli di origine vulcanica, sono riscontrabili nell'interno dell'isola. Tra queste ricordiamo Su Campu Giavesu, presso Giave, in provincia di Sassari.
I Fiumi
I fiumi hanno un carattere prevalentemente torrentizio. Il più lungo della Sardegna è il Tirso, lungo 152 km, seguito dal Flumendosa, lungo 127 km. I maggiori sono sbarrati da imponenti dighe che formano ampi laghi artificiali utilizzati principalmente per irrigare i campi, tra questi il bacino del lago Omodeo, il più vasto lago artificiale d'Italia. Tra i numerosi affluenti del Tirso va citato il Taloro, lungo il corso del quale sono state realizzate alcune dighe che hanno originato i laghi di Gusana, Cucchinadorza e Benzone. Altro importante fiume è il Coghinas, la cui portata è inferiore soltanto a quella del Tirso. Come nel caso di altri importanti fiumi della Sardegna anche il Coghinas è stato sbarrato da una diga che ha dato origine al lago omonimo. L'unico fiume navigabile dell'isola è il Temo, che attraversa la cittadina di Bosa. Il Cedrino, anch'esso sbarrato da una diga che ha generato l'omonimo lago, è alimentato della sorgenti di Su Gologone. A sud il fiume più importante è il Flumini Mannu, lungo 90 km, che sfocia nelle acque dello stagno di Santa Gilla, dopo aver ricevuto le acque del fiume Cixerri e del rio Leni.
I Laghi
I laghi della Sardegna sono, per la maggior parte, laghi artificiali. Un caso particolare è rappresentato da alcuni laghetti temporanei di carattere stagionale, di estensione molto ridotta ed alimentati dall'acqua piovana, che vengono detti "paùli". I paùli sono dei piccoli laghetti originati dal riempimento di depressioni nel terreno da parte dell'acqua piovana. Si sviluppano nell'altopiano basaltico della Giara ed hanno, per la maggior parte, una durata temporanea limitata al periodo compreso tra l'autunno e la primavera. Pochi, di dimensioni maggiori, possono trattenere le acque per un periodo più lungo, che può estendersi a tutto l'anno. Sono caratterizzati da una bassa profondità, che raramente supera il metro. Un esempio sono i due "Paùli Maiori" della Giara di Gesturi. I laghi artificiali più importanti della Sardegna sono il lago Omodeo, formato dallo sbarramento del fiume Tirso, il lago del Coghinas, sul fiume omonimo ed i laghi dell'Alto e Basso Flumendosa. L'unico lago naturale di grandi dimensioni e d' acqua dolce dell'Isola è il lago di Baratz, situato nella Nurra di Sassari, originatosi per la formazione di un cordone di dune sabbiose che hanno impedito il deflusso delle acque dolci verso il mare. Il lago è piccolo ed è alimentato solamente dalle acque provenienti dal suo bacino imbrifero. Le sue coste hanno uno sviluppo di circa 12 km.