Fauna
L'adattamento
L'adattamento della fauna sarda alle condizioni ambientali dell'Isola è, in ogni modo, una prerogativa che si riscontra anche in altre specie o sottospecie selvatiche. A titolo d'esempio, il Cervo sardo presenta adattamenti all'ambiente della macchia mediterranea più del cervo europeo, tipicamente adattato all'ambiente boschivo. Fra gli adattamenti fisiologici, il più rilevante è l'anticipo della stagione degli accoppiamenti, che si protrae da agosto a settembre, mentre nel tipo europeo va da settembre a ottobre. Un altro esempio è l'habitat naturale a cui è adattato l'Astore: la sottospecie tipo (A. gentilis gentilis) popola le foreste di conifere o i boschi misti di conifere e latifoglie; questo comportamento si riscontra in parte anche nelle popolazioni di Astore sardo presenti in Corsica, dove si rinviene in genere nelle pinete secolari o meno frequentemente nei boschi maturi di quercia di 60-80 anni. In Sardegna l'astore si rinviene invece nelle macchie-foreste di leccio o sughera di 30 anni.
Di Iosto Doneddu - CC BY-SA 2.0
Wikipedia (Astore Sardo)
11/01/2014
I mammiferi
I Mammiferi presenti in Sardegna si possono distinguere, per praticità secondo la nicchia ecologica occupata, nei seguenti gruppi: Gruppo degli ungulati: comprende le specie di grandi dimensioni erbivore o onnivore che fanno capo agli ordini degli Artiodattili e dei Perissodattili. Gruppo dei carnivori terrestri: comprende i predatori che vivono in ecosistemi terrestri. Le specie sono tutte comprese nell'ordine dei Carnivori. Gruppo dei piccoli mammiferi: comprende piccole specie erbivore o onnivore oppure piccoli predatori di invertebrati (insettivori). Si tratta di un raggruppamento eterogeneo che in sostanza fa capo agli ordini dei Lagomorfi, dei Roditori, dei Chirotteri, degli Insettivori. Gruppo dei mammiferi marini: comprende i mammiferi associati ad ambienti marini e rientrano negli ordini dei Cetacei e dei Carnivori.
Di asibiri - CC BY-SA 2.0
Wikimedia (Asinello Sardo)
02/06/2009
La pecora sarda
La Pecora Sarda presenta caratteri morfologici piuttosto variabili a causa dell'intenso miglioramento genetico a cui è stata sottoposta da decenni, ma in sostanza si caratterizza per la mole ridotta (peso vivo medio di 59 kg negli arieti, 42 kg nelle pecore), il vello aperto con stinchi e testa nuda, assenza di corna in entrambi i sessi (talvolta rudimentali nei maschi), coda lunga ed esile, costituzione asciutta e spigolosa. Il suo carattere più importante è tuttavia la notevole rusticità. Frutto di millenni di selezione, questa razza è stata per lungo tempo erroneamente considerata a triplice attitudine (da latte, da carne e da lana), ma in realtà si è rivelata una delle migliori razze ad attitudine lattifera adattate a condizioni ambientali quasi proibitive: la pecora Sarda, infatti, ha un ciclo riproduttivo e una curva di lattazione sincronizzati con i cicli fenologici dei pascoli della Sardegna; la stessa curva di lattazione mostra un picco anomalo tardivo, in corrispondenza della primavera, epoca in cui la disponibilità alimentare è ottimale, ed entra in asciutta all'inizio dell'estate. Allevata in regime intensivo con tipi genetici selezionati, è in grado di dare produzioni di latte paragonabili a quelle delle razze lattifere propriamente dette. I pregi di rusticità di questa razza sono tali che attualmente l'allevamento della Sarda si è esteso in varie regioni d'Italia e nel Nordafrica.
Di carlsonimkeller - CC BY-SA 2.0
Wikimedia (Pecora Sarda)