QUI SARDEGNA BLOG: Pubblicata la versione di prova del Portale "QUI SARDEGNA"
Carissimi,
già dal 2013 avevamo messo mano al progetto “Qui Sardegna” ponendo tutto il nostro impegno per allineare il portale alle nuove tecnologie messe a disposizione dal Web.
A tutti coloro che ci hanno aiutato, e che ancora ci affiancano, lo step odierno permetterà di apprezzare la bontà del progetto, rendendolo visibile anche se solo in parte. Quello che vedete, infatti, è la punta di una iceberg che nasconde ancora tante novità che, ci auguriamo, apprezzerete man mano che saranno rese disponibili.
Vi preghiamo fin d’ora, rinnovandovi l’invito, a collaborare al miglioramento e gestione di questo nuovo Portale sottoponendoci i vostri consigli alla nostra attenzione. Faremo il possibile per non deludervi.
Cordialmente
in Pubblicazione, Blog
I Commenti
il 27/10/2016 16:09:46 Luigi scrive:
aaaaaaaaaaaaammmmmmmmmmmmmm a a aaaaaaaaaaaaa
27/10/2016 18:18:58 Mario scrive:
risposta di prova
il 20/09/2013 21:26:10 Luca scrive:
Questa è una tematica di vitale importanza, ma spesso (anche per la malafede di alcune aziende che si occupano di realizzazione di siti web), non viene gestita secondo regola.
27/10/2016 15:53:46 Luigi Pala scrive:
Tutto quello che avreste potuto sapere e che non vi hanno mai detto.
27/10/2016 11:44:34 scrive:
Credo sarebbe sufficiente che quando un professionista, oppure una web agency, vengono interpellati, riguardo la realizzazione di un lavoro, forniscano al committente le corrette informazioni sull'argomento, specificando con precisione le prescrizioni di legge, e/o di etica professionale, unitamente alle loro modalità lavorative che, purtroppo, a volte possono non essere necessariamente coincidenti.
Infatti, spesso il committente, che arriva a noi dopo una serie di consultazioni finalizzate all'ottenimento del miglior preventivo, ci riferisce di aver precedentemente ricevuto tali informazioni in modo univoco, senza distinzione, come se queste fossero esattamente coincidenti con quanto la legge prescrive.
E' necessario che il committente di un qualsiasi progetto debba avere ben chiaro cosa prescrive la legge. In tal modo egli avrà la possibilità di valutare le eventuali migliori condizioni di contratto ben sapendo che un altro fornitore potrebbe non fornire, o applicare in diverso modo, tali condizioni.
Peraltro, è lecito richiedere questa trasparenza ai liberi professionisti ed alle web agency che lavorano alla luce del sole e saranno ben lieti di fornirle mentre questo potrebbe non accadere con coloro che lavorano sottobanco, approfittando della loro capacità di smanettare su un sito web, senza il necessario inquadramento di legge.
Infatti, quest'ultimi, a prescindere dalla precarietà del loro operato, che a mio modo di vedere mal si coniuga con le necessità di continua manutenzione di un lavoro, potranno praticare condizioni di sicuro interesse economico vista la mancanza di costi nella pratica della loro attività.
01/10/2013 17:31:59 Gianfranco scrive:
Credo sarebbe sufficiente che quando un professionista, oppure una web agency, vengono interpellati, riguardo la realizzazione di un lavoro, forniscano al committente le corrette informazioni sull'argomento, specificando con precisione le prescrizioni di legge, e/o di etica professionale, unitamente alle loro modalità lavorative che, purtroppo, a volte possono non essere necessariamente coincidenti.
Infatti, spesso il committente, che arriva a noi dopo una serie di consultazioni finalizzate all'ottenimento del miglior preventivo, ci riferisce di aver precedentemente ricevuto tali informazioni in modo univoco, senza distinzione, come se queste fossero esattamente coincidenti con quanto la legge prescrive.
E' necessario che il committente di un qualsiasi progetto debba avere ben chiaro cosa prescrive la legge. In tal modo egli avrà la possibilità di valutare le eventuali migliori condizioni di contratto ben sapendo che un altro fornitore potrebbe non fornire, o applicare in diverso modo, tali condizioni.
Peraltro, è lecito richiedere questa trasparenza ai liberi professionisti ed alle web agency che lavorano alla luce del sole e saranno ben lieti di fornirle mentre questo potrebbe non accadere con coloro che lavorano sottobanco, approfittando della loro capacità di smanettare su un sito web, senza il necessario inquadramento di legge.
Infatti, quest'ultimi, a prescindere dalla precarietà del loro operato, che a mio modo di vedere mal si coniuga con le necessità di continua manutenzione di un lavoro, potranno praticare condizioni di sicuro interesse economico vista la mancanza di costi nella pratica della loro attività.
Ott 26
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