QUI SARDEGNA BLOG: Il Rapporto Cliente-Fornitore
Traggo dal quotidiano, lo spunto per questa riflessione sugli aspetti che si possono evidenziare nella relazione tra fornitore e cliente.
Spesso e volentieri, nella nostra attività lavorativa, ci accorgiamo che impostare una modalità di lavoro efficace e produttiva non è una cosa affatto semplice. I possibili scenari che possono venire a determinarsi sono diversi ed ovviamente non tutti convergenti.
Il detto recita: “Il cliente ha sempre ragione.”, ma non sempre ciò è vero o, almeno, applicabile.
Spesso, un’incomprensione può essere generata dalla difficoltà che le aziende manifestano nel dialogare con il fornitore in un contesto altamente specialistico quale può essere quello del web, soprattutto nella fase di approccio, quando, cioè, ancora non sono stretti i legami della reciproca conoscenza. Diventa evidente, a tal punto, che buona parte dei lavori dovrebbe essere sviluppata in una situazione il cui presupposto fondamentale è una condizione di fiducia che, la proprietà sarà chiamata a concedere al proprio fornitore. Invece, anche in considerazione dell’attuale congiuntura economica, la proprietà aziendale è restia a concedere tale fiducia senza averne valutato la contropartita, ingenerando malumori ed incomprensioni che determinano un approccio negativo, rendendolo il rapporto ancora più complesso ed articolato.
E’ dunque evidente come, già da questa prima fase, si debbano trovare i presupposti per avviare un proficuo rapporto a lungo termine.
Ritengo sostanziale la convinzione che un tale rapporto preveda accordi che vadano oltre un classico rapporto d’affari, che limitino le tensioni derivate dall’inevitabile contrasto di interessi. Un rapporto basato su fasi operative e non già su punizioni legali, a discapito del primo che incorra in errore, che rappresenterebbero un inutile esercizio di forza senza benefici per nessuno.
Sono propenso a credere che, la base per ogni rapporto di lavoro, che sia contraddistinto da un alto livello qualitativo, non debba mai prescindere da un contratto preciso e dettagliato, negoziato secondo una veste nuova, che supporti efficacemente i possibili periodici conflitti che avessero a verificarsi. Questo permetterà di impostare un percorso strutturato e pianificato, in cui le reciproche obbligazioni, che di norma tendono a divergere in merito alla loro attuazione pratica, siano
affrontate e risolte nella maniera più consona ed opportuna, concordando strategie condivise.
Sarà necessario, inoltre, verificare periodicamente lo stato di avanzamento, che oltre a facilitare la risoluzione di eventuali situazioni di impasse, consentirà l’opportunità di soddisfare esigenze individuate in momenti successivi agli accordi o derivanti da situazioni inespresse in precedenza.
Giu 28
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