Situato in una zona residenziale e ospitato in un edificio essenziale, questo B&B accogliente dista 1 minuto a piedi dal MATER-Museo dell'Archeologia e del Territorio e meno di 1 km dalla strada provinciale SP 22.
La struttura è costruita totalmente in pietre di granito ed è stata completamente ristrutturata di recente, riportando alla luce particolari architravi tipiche delle costruzioni locali.
È composta da 3 camere, una sala soggiorno, un accogliente salottino nella zona comune e un ampio giardino intimo e riservato. Ogni camera è stata studiata con particolari precisi ed esclusivi. Ciascuna è dotata di bagno privato e riscaldamento centralizzato.
Gli arredi antichi e di pregio. Antiche lenzuola ricamate a mano adornano i letti. Ogni particolare richiama cultura e tradizione.
Il misterioso carnevale mamoiadino - dalle origini ancestrali - è fra le più antiche manifestazioni popolari della Sardegna. I suoi protagonisti, i Mamuthones e gli Issohadores, sono diventati da tempo il simbolo riconosciuto del paese. I Mamuthones, curvi sotto il peso dei campanacci, e con il volto coperto da una maschera lignea nera, si muovono lentamente in modo cadenzato su due file parallele, dando un colpo di spalla per scrollare tutta la sonagliera, con un clangore particolarissimo. Gli Issohadores li scortano con passi e balzi più agili, vestiti con maschera bianca e corpetto rosso, e gettano il laccio (nel dialetto mamoiadino soha) d'improvviso catturando le giovani donne in segno di buon auspicio di buona salute e fertilità, o pure l'amico in segno di affetto scelto nella folla, per poi rilasciarlo subito dopo. Un tempo venivano catturati i proprietari terrieri che, per sdebitarsi dell'onore riservato loro, portavano poi tutto il gruppo a casa, offrendo vino e dolci. Il capo issohadore impartisce gli ordini ai mamuthones e da il ritmo alla danza. Queste maschere fanno la loro prima apparizione il 17 gennaio di ogni anno in occasione della festa di Sant'Antonio abate. La festa è detta di Sant'Antoni e su o' u ("Sant'Antonio del Fuoco"), perché, come in tanti paesi sardi e di altre regioni del Mediterraneo, vengono accesi numerosi falò intorno ai quali si svolgono le misteriose danze dei Mamuthones e Issohadores. Il rito pare avere un significato apotropaico o propiziatorio. Il rumoroso ballo dei sonagli servirebbe ad allontanare il male e favorire annate agrarie abbondanti. Si ritrovano analoghi costumi in altri villaggi di vari paesi europei.
Il paese del Mamuthones, giace a 650 metri s.l.m., a nord del massiccio del Gennargentu. Dista circa 16 Km da Nuoro e confina con i territori dei comuni di Orgosolo, Fonni, Gavoi, Ollolai, Sarule, Orani e Nuoro. Vi si producono eccellenti vini, ottimi formaggi, squisite carni, raffinati dolci e gustosissimo pane.
Festività e tradizioni popolari
I Mamuthones sono una delle maschere più conosciute della tradizione sarda. Così come il Carnevale di Mamoiada è uno dei più suggestivi e caratteristici dell’Isola. Il museo è unico nel suo genere e costituisce soprattutto un luogo di contatto tra l’universo culturale di Mamoiada, nota in tutto il mondo per le sue maschere carnevalesche tradizionali e le regioni del Mediterraneo che hanno simili rappresentazioni. La visita al museo è molto particolare, nelle sale potrete conoscere le teorie sull’origine e sul significato dei Mamuthones e soprattutto ammirare le maschere caratteristiche del centro Sardegna: le maschere complete di Mamuthone e di Issohadore, i Boes, le Merdules e Filonzana di Ottana, e i Thurpos di Orotelli. Un’esperienza che vi consigliamo di fare, magari nel periodo del Carnevale.
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