Il Museo nasce con l'intento di costituire un luogo di contatto tra l'universo culturale di un piccolo paese della Sardegna interna, Mamoiada, nota in tutto il mondo per le sue maschere tradizionali - i Mamuthones e gli Issohadores - e le regioni mediterranee che, attraverso le rappresentazioni e le maschere di Carnevale, svelano una comunione di storia e di cultura.
In particolare il Museo rivolge il suo interesse verso le forme di mascheramento nelle quali, in una grande varietà di combinazioni, ricorre l'uso di maschere facciali lignee zoomorfe e grottesche, di pelli di pecora e di montone, di campanacci e in generale di dispositivi atti a provocare un suono frastornante. A queste maschere, proprie delle comunità dei pastori e dei contadini, si riconosceva il potere di influire sulle sorti dell'annata agraria; per questo, malgrado l'aspetto impressionante, la loro visita era attesa e gradita e occasione per farsele amiche attraverso l'offerta di cibo e bevande.
A partire dalle maschere dei Mamuthones e degli Issohadores, il museo offre un'esposizione comparata di reperti provenienti dai diversi paesi del Mediterraneo evidenziandone le affinità e le vicinanze piuttosto che le difformità e le distanze.
La visita al Museo inizia con una multivisione che, con una sequenza di immagini, testi e suoni accompagnati da un particolare commento musicale, introduce il visitatore al Carnevale e alla gente di Mamoiada e, nel contempo, dà conto delle diverse interpretazioni avanzate nel corso degli anni sull'origine e sul significato dei Mamuthones.
Si passa quindi in un secondo ambiente, la "Sala del Carnevale Barbaricino", che presenta una serie di maschere del centro Sardegna. In una quinta scenografica formata da due grandi finestre ad angolo che si aprono, come occhi di una maschera, ad una veduta del paese, sono esposte due maschere complete di Mamuthone e una di Issohadore. Di lato i Boes, Merdules e Filonzana di Ottana e i Thurpos di Orotelli. In una vetrina a parete sono visibili numerose maschere facciali di Mamoiada, alcune delle quali di particolare interesse storico, e di Ottana, nelle diverse tipologie zoomorfe e antropomorfe.
Il terzo ambiente, la "Sala del Mediterraneo", è diviso in tre ambiti geografici (l'arco alpino, la penisola iberica, la penisola balcanica). Per ogni area rappresentata ci sono alcuni manichini sopra i quali sono proiettate immagini relative a quei carnevali.
Il paese di Mamoiada (in lingua sarda Mamujada) è situato a nord del massiccio montuoso del Gennargentu con un'altitudine media di 650 metri sul livello del mare, con una popolazione di 2.600 abitanti circa, distante 10 Km. da Nuoro. Si deve ritenere che in quest'area l'insediamento umano sia di molto precedente all'arrivo dei Romani; lo dimostrerebbero i diversi nuraghi e gli altri numerosi resti del medesimo periodo presenti nel suo territorio. I nuraghi sono situati prevalentemente nelle zone fertili e non lontano da sorgenti. Numerose sono anche le Domus de janas o 'Onchèddas, piccole tombe risalenti al periodo neolitico-nuragico scavate nella roccia. Diversi sono anche i Menhirs; uno di questi, chiamato Sa Perda Pintà, è caratterizzato da una serie di coppelle ed incisioni concentriche che lo rendono unico in Sardegna. Nel corso dell'anno a Mamoiada si svolgono diverse sagre e feste paesane. L'anno solare offre subito una ricorrenza particolarmente sentita dai locali, quella di Sant'Antonio Abate (Sant'Antoni de su O'u), che si svolge il 17 gennaio e che inaugura il Carnevale. Già dalla vigilia, nei vari rioni del paese, si accendono dei grandi fuochi attorno ai quali si stringe l'intera cittadinanza e trovano ospitalità numerosi turisti. In ogni fuoco vengono offerti dolci tipici (papassinu biancu e nigheddu, caschettas) e il tradizionale vino di produzione locale. In concomitanza di questa festa si svolge anche una manifestazione di grande interesse socio-culturale: il concorso di poesia in lingua sarda, denominato appunto Sant'Antoni 'e su Ohu. Ma probabilmente la maggiore risonanza internazionale è ad appannaggio del Carnevale, che a Mamoiada assume connotati tradizionali unici al mondo. I Mamuthones e gli Issohadores, tipiche maschere mamoiadine, da un lato rappresentano un elemento folkloristico di rilievo, dall'altro rappresentano eventi storici che interessarono l'intero territorio barbaricino. I Mamuthones eseguono una tradizionale e antichissima danza-processione, sfilando nelle vie del paese, mentre gli Issohadores, che li accompagnano durante la sfilata, lanciano i propri lacci (sas sohas) verso i numerosi spettatori. Il Carnevale inizia il 17 gennaio di ogni anno, in concomitanza con i festeggiamenti religiosi di Sant'Antonio Abate, quando i gruppi dei Mamuthones ed Issohadores appaiono attorno ai fuochi ardenti e sfilano ripetutamente nelle vie del paese, facendo visita ai vari rioni a suon di campanacci i primi e prendendo al laccio i passanti e gli ospiti presenti i secondi. Questa festa culmina il Martedi Grasso con una sfilata di gruppi spontanei (carri allegorici) e dei gruppi dei Mamuthones ed Issohadores. Un'altra festa che ha un notevole richiamo è quella in onore dei SS. Cosma e Damiano, che si svolge dal mese di luglio fino al 27 settembre (ultimo giorno della festa) nell'omonimo santuario campestre a circa 7 km. dal paese. Il programma di questa festa è composto da manifestazioni religiose e spettacoli folkloristici, teatrali e musicali di vario genere.
Vivi l'emozione di passare un'intera giornata a Mamoiada tra le affascinanti e misteriose maschere dei Mamuthones e Issohadores, assaggiare il prelibato vino cannonau e visitare interessanti siti archeologici. Prenota uno dei pacchetti turistici e vivrai un'esperienza indimenticabile.
La soc. coop. VISERAS per l'anno scolastico 2017-2018 rinnova la sezione didattica, prefiggendosi come obiettivo la promozione del nuovo servizio in linea con le indicazioni Ministeriali oltre che Regionali. I musei di Mamoiada diventano luogo di sperimentazione, apprendimento e diffusione culturale mediante proposte creative e variegate, capaci di generare stimoli su più fronti.
Con il pacchetto “Una Giornata in Barbagia - Kids ” le guide della Soc. Coop. VISERAS vi condurranno con passione e competenza lungo un itinerario culturale unico nel suo genere, alla scoperta delle antiche maschere barbaricine e mediterranee, degli usi e costumi della tradizione locale (al Museo della Cultura e del Lavoro), del territorio (con i siti archeologici e i monumenti storici più suggestivi) e della memoria storica di Mamoiada (al museo MATER).
Inoltre ci sarà anche la possibilità di partecipare ai nostri nuovi laboratori didattici, pensati appositamente per rendere gli studenti soggetti ludicamente attivi. Con la NUOVA MULTIVISIONE del Museo delle Maschere il percorso didattico si arrichisce ulteriormentee, attraverso un racconto unico, dal linguaggio semplice e spontanteo, che permetterà ai bambini non solo di comprendere il mondo dei Mamuthones e Issohadores ma anche di stupirisi e meravigliarsi. Inoltre la coopèerativa offre la possibilità di visitare rilevanti siti archeologici della zona, di contemplare i Murales della vicina Orgosolo e realtà consolidate quali il Museo del Costume e la casa natale di Grazia Deledda di Nuoro. E' anche possibile visitare la vicina oasi naturalistica di Donnortei a Fonni e successivamente visitare i musei di Mamoiada.
La nostra proposta culturale è composta da diversi moduli di attività indipendenti tra loro. Per quanto riguarda il pranzo, oltre al menù classico proposto alle scuole che comprende un primo, un secondo contorno e la frutta, è possibile prenotare anche una pizza bibita e macedonia, non tralasciando le esigenze dei ragazzi che soffrono di particolari intolleranze alimentari.
Modalità di prenotazione:
Prenotazione telefonica ai servizi educativi del Museo tel. 0784-56.90.18 / 3291144978
Prenotazione via mail didattica@viseras.it.
Per convalidare la prenotazione vi sarà inviato un fax di conferma che dovrà essere compilato in ogni sua parte.
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